1. Il pane, l’olio e il vino

    AvatarBy Fabio Veilua il 13 Jan. 2015
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    Il pane, l’olio e il vino.

    Il pane e l’olio sono da sempre la base dell’alimentazione dei popoli mediterranei. In ogni famiglia ebrea la mattina si prepara il pane per la giornata. La fatica di macinare spetta alle donne che si alzano prima dell’alba per trasformare il grano in farina. La farina poteva essere fatta anche con l’orzo, molto meno caro. La farina si impasta con sale e acqua. Si aggiunge un po’ di pasta fermentata dal giorno precedente e si lascia riposare. Si modella l’impasto e si cuoce al forno. C’erano diversi tipi di forno. Nella Bibbia sono citati diversi tipi di pane: lievitato, non lievitato, condito con olio, focacce, frittelle...
    Il pane viene offerto al tempio come sacrificio, ma per questo scopo è ammesso solo il pane non lievitato, fatto con farina finissima. Anche il pane azzimo che si mangia a Pasqua è senza lievito.
    Per la scarsità di piogge spesso la popolazione viene colpita dalla carestia. La fame è spesso presente nei racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento. Per questo in tanti passi biblici il pane è il simbolo della vita ed è assicurato da Dio. Gesù usa spesso nelle sue parabole l’immagine del pane e parla di sé come del “pane della vita.”
    L’ulivo è molto comune in Palestina. In ottobre si fanno cadere le olive battendo i rami con delle canne. Nell’uliveto stesso le olive vengono compresse ( = schiacciate) in un torchio.
    La poltiglia viene poi spremuta per ricavarne l’olio. Questo viene travasato in giare
    ( = contenitori) di terracotta e conservato in un luogo fresco.
    All’epoca di Gesù la vendemmia iniziava a luglio e durava fino a settembre. Tutti si spostano dal villaggio nelle vigne, perché c’è tanto lavoro. Malgrado la fatica, la raccolta dell’uva è accompagnata da canti, danze, feste.
    Alcuni grappoli vengono mangiati freschi, oppure vengono spremuti per ottenere succo d’uva. Una parte dell’uva viene essiccata. Una parte del succo viene bollito per ottenere uno sciroppo denso e dolce. Il vino è una bevanda molto diffusa: accompagna i pasti e non manca mai nelle feste. La Bibbia condanna gli eccessi ma mai il consumo del vino.
    La pigiatura avviene nel tino, una vasca scavata nella roccia, con un foro che permette al succo d’uva di raccogliersi in una vasca inferiore. Diverse persone stanno contemporaneamente nel tino e pigiano l’uva con i piedi fra grandi risate e allegria generale.
    Per ottenere il vino, il succo d’uva viene lasciato fermentare per circa sei settimane. Il vino viene poi travasato delicatamente in vasi d’argilla ben sigillati. Accanto al manico si lascia un piccolo foro per permettere che i gas della residua fermentazione possano uscire.Quando la fermentazione è terminata si chiude il vaso con un po’ d’argilla fresca.
    Nella celebrazione della Pasqua le coppe di vino segnano i momenti in cui si rende grazie a Dio che ha liberato il suo popolo. All’inizio della cena del sabato, il capofamiglia alza una coppa di vino e benedice il giorno del Signore Dio.
    Last Post by Fabio Veilua il 13 Jan. 2015
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  2. L'alimentazione al tempo di Gesù

    AvatarBy Fabio Veilua il 13 Jan. 2015
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    L’alimentazione al tempo di Gesù

    In una società nella quale saziare la fame tutti i giorni costituisce un problema, il pasto in comune acquista un grande significato. Si mangia insieme per dimostrare la propria amicizia e l’invito può anche essere esteso agli stranieri e ai nemici, quando è questione di vita o di morte. Il primo invito a pranzo menzionato nella Bibbia è quello fatto da Abramo e Sara agli inviati di Dio.
    I pasti nell’arco della giornata. Una prima colazione vera e propria non esiste: i bambini prendono un po’ di latte, i genitori mangiano pane e olive mentre vanno al lavoro.
    Durante la giornata si consuma un rapido pasto senza interrompere il lavoro: pane e formaggio, frutta fresca o secca, latte o un po’ di vino diluito con acqua. Il pasto più importante è quello della sera. Al tramonto la famiglia si riunisce. Tutti si siedono per terra su delle stuoie. Si beve latte o vino in coppe poco profonde. Tutti mangiano dallo stesso piatto.
    Si mangia la zuppa. Si tratta in genere di una densa minestra di frumento, orzo, ceci, fave e lenticchie. Viene cotta per ore e ore e viene insaporita con erbe selvatiche, o verdure, e sale.
    Come si mangia. In epoche lontane, quando le tribù si spostano per pascolare le greggi, si mangia seduti per terra, con una pelle conciata al posto della tovaglia.
    All’epoca dei re le famiglie più povere mangiano per terra mentre le famiglie più agiate stanno a tavola. Le mani sostituiscono forchette e coltelli. Il pane, di forma schiacciata, serve come cucchiaio che si intinge nel piatto comune. Come segno di amicizia il padrone di casa sceglie il boccone migliore e lo porge all’ospite di riguardo.
    All’epoca dell’occupazione romana le famiglie più povere continuano a mangiare per terra mentre si diffonde la moda di mangiare “alla romana”: sdraiati su divani, appoggiati sul gomito sinistro in modo da prendere il cibo con la destra.
    I cibi proibiti. Nella Bibbia troviamo norme che stabiliscono quali animali possono essere utilizzati come cibo. Buoi, pecore e capre sono considerati kasher, cioè puri. Possono essere mangiati.
    Il cammello, il somaro e il maiale sono considerati impuri. L’elenco dei cibi puri e impuri è lunghissimo.
    Ovviamente la cena più importante dell’anno è la cena di Pasqua. I preparativi iniziano il giorno che precede la Pasqua. Al centro della cena pasquale c’è l’agnello. Esso ricorda ciò che gli Ebrei mangiarono durante la fuga dall’Egitto. Le erbe amare ricordano l’amarezza della schiavitù.
    Si mangia pane azzimo, cioè non lievitato.
    Quando Gesù celebrò l’ultima cena stava partecipando ad una cena di Pasqua. Il pane azzimo e il vino infatti sono presenti durante la cena.
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  3. La giornata della memoria

    AvatarBy Fabio Veilua il 5 Jan. 2015
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    La giornata della memoria
    Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
    Con il termine Olocausto (con l'adozione della maiuscola), a partire dalla seconda metà del XX secolo, si indica il genocidio (lo sterminio di massa) perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli Ebrei d'Europa.
    In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa.

    Giusti tra le nazioni
    Dopo la Seconda guerra mondiale, il termine Giusti tra le nazioni è stato utilizzato per indicare i non-Ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista conosciuto come Shoah.

    Origine del termine
    Il termine Gentile giusto è utilizzato nella tradizione ebraica per indicare i non ebrei che hanno rispetto per Dio. Nella tradizione ebraica, infatti, le numerose norme e i precetti devono essere rispettati esclusivamente dagli ebrei, che sono tenuti a rispettare il patto che i loro antenati hanno stipulato con Dio. Al confronto dei 613 princìpi che gli Ebrei devono rispettare, i non ebrei sono tenuti a rispettare i principi etici contenuti nelle leggi noachiche (le leggi che Dio ha stipulato con Noè): non uccidere, non commettere adulterio, avere un tribunale e così via.

    L'onorificenza
    Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome, riceve un certificato d'onore ed il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. Ad ogni Giusto tra le nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara. Dagli anni novanta tuttavia, poiché il Monte della Rimembranza è completamente ricoperto di alberi, il nome dei giusti è inciso sul Muro d'Onore eretto a tale scopo nel perimetro del Memoriale.
    La cerimonia di conferimento dell'onorificenza si svolge solitamente presso il museo Yad Vashem alla presenza delle massime cariche istituzionali israeliane, ma si può tenere anche nel paese di residenza del Giusto se questi non è in grado di muoversi.
    Ai Giusti tra le nazioni, inoltre, viene conferita la cittadinanza onoraria dello Stato di Israele.
    A tutt'oggi, oltre 24.000 Giusti tra le nazioni sono stati riconosciuti.
    Oltre ai benefici onorifici, i Giusti tra le nazioni possono ricevere anche una sorta di pensione ed aiuto economico se si trovano in difficoltà finanziarie, godono dell'assistenza sanitaria dello Stato di Israele e, se residenti in Israele, hanno diritto ad una pensione.
    In Italia le indagini preliminari per il riconoscimento dei Giusti tra le...

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    Last Post by Fabio Veilua il 5 Jan. 2015
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  4. La storia di Gesù

    AvatarBy Fabio Veilua il 29 Sep. 2014
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  5. Links utili

  6. Andrea Gironda - religione cattolica

    AvatarBy Fabio Veilua il 27 Aug. 2014
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    Last Post by Fabio Veilua il 27 Aug. 2014
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  7. Materiale IRC diocesi di Crema

    AvatarBy Fabio Veilua il 22 Aug. 2014
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    Materiale IRC diocesi di Crema:
    http://www.irc-crema.net/
    Last Post by Fabio Veilua il 22 Aug. 2014
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  8. Siti per gli insegnanti di religione

    AvatarBy Fabio Veilua il 21 Aug. 2014
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    Siti per gli insegnanti di religione:
    http://http://unascuola.it/tag/religione-2/
    Last Post by Fabio Veilua il 21 Aug. 2014
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  9. Modello scheda progetto

    AvatarBy Fabio Veilua il 19 Aug. 2014
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    Modello scheda progetto.
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    Modello_Scheda_progetto.doc
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    Last Post by Fabio Veilua il 19 Aug. 2014
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  10. Relazione disciplinare IRC

    AvatarBy Fabio Veilua il 19 Aug. 2014
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    Relazione disciplinare IRC.
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    Relazione_disciplinare_RC.doc
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    Last Post by Fabio Veilua il 19 Aug. 2014
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